Buon 85° compleanno sunglasses!

Gli occhiali da sole compiono 85° anni. Ecco alcuni dei modelli che hanno segnato la storia del nostro tempo

Già nell’antica Roma sembra si sentisse l’esigenza degli occhiali da sole. Erano ovviamente diversissimi da come li conosciamo noi oggi. Storia vuole, infatti, che l’imperatore Nerone si facesse consegnare, per poter vedere confortevolmente i combattimenti dei gladiatori, dei rubini che accostati vicino agli occhi consentivano una visione limpida del campo di battaglia.  Nerone non fu l’unico però a sperimentare dei metodi per ripararsi dai raggi del sole. Risale al 1411, infatti, la prima attestazione di possesso di occhiali in Oriente. Fu proprio in quella data che il principe di Malacca Paremsward regalò all’imperatore cinese Yongle, della dinastia dei Ming, dieci paia di lenti in quarzo fumè. Montature in tartaruga o in materiali dotati simbolicamente di virtù, meno economici dei modelli europei, si fecero strada nella società cinese non contenendo spesso gradazione e assumendo quindi il solo valore ornamentale per attribuirsi uno status elevato. La tradizione vuole che essendo l’imperatore il sole in terra, doveva essere avvicinato dalle persone della corte solo se munite di occhiali, per proteggere questi ultimi dal riflesso abbagliante della divinità in terra.  E ancora per gli Inuit gli occhiali altro non erano che mascherine in avorio utilizzate per proteggersi dai forti riflessi creati dalla rifrazione della luce sulla neve.

 

Un esempio di occhiale di fattura orientale prima dell’invenzione delle stecche rigide per la montatura.

Era il 1929, 85 anni fa, quando Foster Grant immise sul mercato americano il primo modello di occhiali da sole “moderni”, occhiali uguali a come noi li conosciamo oggi. Fu inoltre durante la seconda guerra mondiale che l’U.S Army commissionò degli occhiali per i suoi piloti. Il modello realizzato per rispondere all’esigenza dell’esercito americano fu sviluppato dall’ottico Bausch & Lomb che creò un paio di occhiali da sole destinato ad avere fama in tutto il mondo: i Ray Ban Aviator. Il modello, dato in dotazione gratuita ai piloti americani, aveva delle lenti polarizzate molto filtranti capaci di proteggere i piloti dalla luce durante i movimenti di manovra. Il primo progetto di Ray Ban a goccia però era nato agli inizi del 1920 grazie alla richiesta del Luogotenente Generale John MacArthur, un appassionato di traversate in pallone aereostatico. Durante una traversata sull’atlantico il Generale riportò ingenti danni alla vista e chiese che venissero progettati per lui degli occhiali altamente protettivi e panoramici per aviatori. Il primo brevetto fu depositato il 7 maggio 1937.

Il generale MacArthur con i Ray Ban Aviator.

Nel frattempo gli occhiali creati da Grant, pioniere nel campo, divennero in poco tempo oggetto di desiderio e negli anni ’60 fu costruita per il lancio del prodotto sul mercato una pubblicità rimasta nota: “Who’s that behind those Foster Grants?”. La pubblicità ruotava appunto su un indovinello abbastanza facile, con risposta esplicita nel testo e tendeva a coinvolgere il lettore proponendo icone del mondo dello spettacolo.  Fra le star più famose che si prestarono alla realizzazione dello slogan: Mia Farrow, Peter Sellers, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Anita Ekberg e Woody Allen.

 

Negli anni ’60 fu costruita per il lancio sul mercato degli occhiali da sole Foster Grant una pubblicità rimasta nota: “Who’s that behind those Foster Grants?” che aveva come protagonisti personaggi molto noti del mondo dello spettacolo.

Erano stati gli anni ’50 ad elevare gli occhiali da sole da oggetto militare a fenomeno di costume. Il grande boom economico e la nascita del rock’n’roll influirono molto sulla diffusione di questo oggetto. D’altra parte “The king” Elvis ne aveva fatto il suo biglietto da visita e Grace Kelly icona di eleganza femminile aveva introdotto nel film “Caccia al ladro” il modello cat-eye, sofisticato e grazioso.

Elvis, una delle prime star a fare degli occhiali un marchio di fabbrica. Grace Kelly in “Caccia al ladro”. Fu lei a lanciare il modello “cat-eye”.

 

 

Gli occhiali preferiti e spesso indossati da Jackie Kennedy rimasero celebri anche perché utilizzati da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”.

Tutto cambiò con le montature XXL di Dior e Yves Saint Laurent  degli anni ’70 che trasformarono gli occhiali da sole in un oggetto di lusso assolutamente irrinunciabile.  L’arrivo del carbonio e del titanio cambiarono di nuovo il modo di pensare agli occhiali. Modelli sempre più leggeri e adatti agli sportivi si perfezionarono nel corso degli anni ottanta rispondendo a nuove esigenze che volevano un incrementarsi delle proprietà anti UV degli occhiali da sole. Nei loro continui cambiamenti gli occhiali da sole hanno accompagnato gli ultimi cinquanta anni segnando il volto di molte delle icone e delle star del nostro tempo.

Alcuni degli occhiali da sole più iconici degli ultimi 50 anni!

L’occhiale Persol tartarugato di Steve McQueen, la forma a mosca di Mrs Kennedy e di Audrey Hepburn, gli occhiali tondi di John Lennon, i Ray Ban Aviator di Tom Cruise in Top Gun, le mascherine di Noel Callagher degli Oasis, gli occhiali a cuore di Lolita e gli inconfondibili Ray Ban scuri dei Blues Brothers sono solo alcuni esempi di come gli occhiali da sole siano entrati a far parte del nostro immaginario sapendo rappresentare star internazionali e attraverso loro tutti noi!

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