Inutile negalo le righe nel mondo della moda sono ormai un must, soprattutto in primavera e in estate. Da Carmen Miranda a Mick Jagger le hanno indossate tutti i più grandi e adesso spopolano anche nei look più casual per l’ufficio o per i pomeriggi in città. Un outfit a righe ha sempre un suo perché. Dal corto, perfetto per tutti gli eventi informali dall’aperitivo alle cerimonie, al lungo con trasparenze per eventi più importanti e con dress code più elaborati.
Non tutti sanno però che le righe hanno conquistato a fatica il loro posto fra le fantasie più utilizzate ed il loro ingresso nella moda è molto tardo. Il primo fu Vionnet che disegnò un abito a pieghe orizzontali nel 1923, dalle tonalità molto diverse da quelle che vediamo oggi in passerella poiché molto più tenui e in tessuti meno vistosi. Un tempo, infatti, le righe erano segregate ai colori pastello e come fantasia prediletta per gli elementi di tappezzeria. Solo in seguito sono state reinterpretate in colori brillanti sconvolgendo per sempre il mondo della moda.
Come spesso accade per la moda femminile, anche in questo caso, la rivoluzione è passata dalle scarpe. Per entrare nell’olimpo le righe sono infatti passate nelle sapienti mani di Salvatore Ferragamo. E’ quindi fra il 1938 e il 1939 che le righe cominciano a non essere più solo una tendenza di passaggio ma si fanno strada fino ad imporsi definitivamente con una vera e propria esplosione negli anni ’50. Pantaloni alla pescatora, righe orizzontali, verticali ed oblique tutto è concesso. Si impongono così le “righe sdraio”, chiamate così per la somiglianza con i tessuti utilizzati per le sdraio da spiaggia. Molto lontane dall’interpretazione moderna e dai tagli glamour attuali dati dai contemporanei Antonio Marras e Alberta Ferretti.
Meglio se colorate, glamour se in bianco e nero le righe hanno conquistato il loro posto e si sono affermate sempre più come protagoniste dell’abbigliamento femminile. Da Dior (1967) a Sonya Rykiel (1971) fino a Cardin (1979) e a Jean Paul Gaultier (1990) e alle più recenti creazioni non resta che scegliere la riga giusta per il proprio gusto. E se avete paura che ingrassino la figura dovrete ricredervi : con i giusti volumi niente è più donante di un tessuto a righe!